Il servizio militare era molto duro soprattutto per i contadini che erano costretti a lasciare in loro campi per arruolarsi. A casa rimanevano le donne e i vecchi che potevano curare il poco bestiame o l'orto ma non certo coltivare terreni, molto spesso poveri, che richiedevano continui e pesanti lavori.
Riferisce lo storico Tito Livio (59 a.C.-17 d.C.):
''Il veterano mostrava le cicatrici delle ferite riportate in guerra e dichiarava che, mentre era a combattere, non solo aveva perduto il raccolto, ma aveva avuto la casa bruciata e il bestiame rubato. Come se ciò non bastasse, gli era stato imposto di pagare un'ingiusta tassa e pertanto aveva dovuto contrarre un debito. Gli interessi che aveva poi dovuto corrispondere per tale debito, gli avevano fatto perdere prima i beni paterni, poi tutti gli altri suoi averi. Infine, tali interessi erano diventati causa di malattia grave per il suo corpo, in quanto il suo creditore non solo lo aveva costretto ai lavori forzati, ma lo aveva persino fatto torturare. E per farsi credere mostrava la schiena livida per le battute. A tale vista, a tali parole, la folla cominciò a rumoreggiare e il tumulto si propagò rapidamente per tutta Roma".