Era la categoria dei plebei ricchi, così definita perché, grazie all'alto reddito, i suoi membri potevano iscriversi nelle liste di leva della cavalleria.
Seppero approfittare della decisione dei patrizi di dedicarsi esclusivamente all'attività politica e all'amministrazione della terra per trafficare in ogni genere di commercio, gestire industrie, fondare società per azioni e dedicarsi al credito in veste di banchieri. Erano cavalieri i famosi pubblicani, quei rapaci esattori che ottenevano la riscossione dei tributi nelle varie province anticipando all'erario una cifra prestabilita - rivalendosi poi sui malcapitati provinciali - e che avevano la gestione dei grandi appalti dello stato.
Questa nuova classe di cittadini intraprendenti e danarosi aspirava naturalmente a partecipare alla direzione politica della repubblica.
Quando qualche cavaliere riusciva a vincere l'ostilità dei patrizi e a farsi eleggere alle cariche pubbliche,veniva chiamato, con un certo disprezzo, "uomo nuovo".