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Roma Antica > Esercito
La conquista della Gallia Chiomata o Gallia Transalpina (la regione corrispondente alla Francia e Belgio attuali) fu operata da Gaio Giulio Cesare (100-44 a.C.) che raccontò la sua impresa nei Commentari della guerra gallica (De bello gallico).
Cesare passò il fiume Rodano e penetrò nella Gallia Chiomata nel 58 a.C. Dopo aver ricacciato nei loro territori gli elvezi e i germani di Ariovisto, il proconsole si dedicò alla conquista dell'intero territorio. Così, nel 57 a.C. marciò contro i belgi e i nervi del nord e contro le nazioni marittime della costa capeggiate dai veneti. Nel 55 a.C., per sventare la minaccia dei Germani, Cesare attraversò il Reno, poi, alla fine di agosto, attraversò la Manica sbarcando a Dover dove i britanni gli fecero atto formale di sottomissione.
Riattraverserà il mare l'anno dopo, nel 54 a.C., per spingersi questa volta all'interno, senza tuttavia ottenere conquiste territoriali. Al ritorno in Gallia, nell'autunno, fronteggiò le insurrezioni dei belgi che inflissero una dura sconfitta al suo generale Labieno, e dei veneti che affrontò di persona. Quando nel 52 a.C. si formò una coalizione di ribelli raccolta attorno al giovane principe arverno Vercingetorige, Cesare si trovava in Italia.
Subito rientrò in Gallia a marce forzate e liberò Gergobina, caduta in mano ai ribelli, per gettarsi poi su Avarico, l'odierna Bourges, capitale dei Biturgi. Vercingetorige tentò di metterlo in difficoltà con la guerriglia, ma Cesare attaccò direttamente gli Arverni e pose l'assedio alla loro piazzaforte di Gergovia. L'assalto fallì e i romani furono costretti a desistere ritirandosi verso la Loira, ma il contrattacco di Cesare fu per i galli l'inizio della fine: Vercingetorige venne respinto a nord e costretto a rifugiarsi ad Alesia, subito investita da 10 legioni romane. Si arrese dopo un lungo assedio alla fine del 52 e un anno dopo tutta la Gallia era sotto il dominio di Roma. A Cesare fu concesso il trionfo nel quale sfilò Vercingetorige in catene.