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Roma Antica > Governo
Nei primi secoli della repubblica i plebei, esclusi totalmente dalla vita politica, privi di ogni diritto e di ogni tutela cominciarono a organizzarsi per proprio conto, in modo del tutto indipendente dai patrizi. Crearono una loro assemblea, i comizi tributi (assemblea della plebe divisa in tribù) le cui deliberazioni, chiamate plebisciti, dovevano essere osservate da tutti i plebei, ed elessero dei magistrati particolari, i tribuni della plebe, incaricati di difendere i plebei e di far rispettare i plebisciti.
La repubblica non poteva più ignorare questa potente organizzazione, tanto più che la plebe per vincere l'opposizione dei patrizi seppe usare un mezzo di persuasione pacifico ma formidabile: la ''secessione", una specie di sciopero che consisteva nell'uscita in massa di tutti i plebei da Roma. Durante la secessione la città rimaneva semivuota, paralizzata, esposta alle minacce dei nemici esterni. La prima secessione, stando alle leggende, avvenne nel 496 a.C. Tutta la plebe si ritirò sul Monte Sacro (oppure secondo un'altra tradizione sul colle Aventino) e non rientrò a Roma se non quando i patrizi ebbero ufficialmente riconosciuto l'autorità dei tribuni e la validità dei plebisciti.